giovedì 31 dicembre 2009
La mistificazione dei fatti
domenica 13 settembre 2009
I residui di Pareto: applicazioni pratiche. Berlusconi, le escort e gli italiani.
In quest'ultima disciplina lasciò il suo migliore contributo per la comprensione e lo sviluppo delle società, a tal punto da essere annoverato fra i padri della sociologia. Pur se la tentazione è forte, eviterò di prolungarmi sull'intero pensiero del Nostro, per stralciare alcuni concetti fondamentali utili all'interpretazione delle vicende che negli ultimi mesi interessano gli italiani ed il loro capo del governo, Silvio Berlusconi.
Pur essendo di estrazione neo-liberale, Pareto intrattenne rapporti con politici dello spessore di F. Turati, B. Croce, G. Salvemini, L. Einaudi e dell'economista J. Schumpeter.
Nello studio dell'economia e della statistica ebbe modo di valutare la stabilità umana al variare di alcune condizioni e di rilevare come molti dei comportamenti umani non fossero guidati dalla razionalità. Secondo Pareto la giustificazione delle azioni umane viene spesso razionalizzata dalle formulazioni verbali; le motivazioni dell'agire umano sono sottoposte a due elementi: i residui e le derivazioni. Mentre le derivazioni interessano tutta la sfera delle tecniche verbali di giustificazione dell'agire, i residui rappresentano l'insieme delle azioni (comprese le pulsioni) guidate – per dirla freudianamente – da Es, Io e Super-io.
1.Istinto delle combinazioni;
2.Persistenza degli aggregati;
3.Bisogno di manifestare sentimenti con atti esterni;
4.Istinto della socialità;
5.Integrità dell'individuo;
6.Residuo sessuale.
Il nostro ingegnere, economista e sociologo sottolinea l'importanza dei primi due, rispettivamente, per l'attitudine al progresso e per l'istinto di conservazione. I successivi quattro li classifica come specifici dei comportamenti umani nella società. Ma non solo. Pareto, che amava il pensiero machiavellico, sapeva che attraverso il mezzo (le derivazioni) si giustificava il fine (la soddisfazione dei residui).
mercoledì 9 settembre 2009
Petizione per non far chiudere la trasmissione Report.
giovedì 11 giugno 2009
Ricordando Enrico Berlinguer.
Enrico Berlinguer
sabato 6 giugno 2009
Il valore del voto.
Oggi 6 e domani 7 giugno gli italiani sono chiamati al voto per l'elezione dei rappresentanti al Parlamento europeo di Strasburgo, per l'elezione dei presidenti e dei consiglieri di 62 province italiane e dei sindaci e consiglieri di 4.281 comuni.
Il voto espresso oggi e domani segna un importante test politico, sia per le forze di governo del paese, sia per i partiti di opposizione. Ma l'importanza del voto non si esaurisce nelle valutazioni politiche nazionali, ma assume importanza notevole per il benessere dei singoli cittadini chiamati a votare, perchè risulta evidente come, dall'adozione del trattato di Maastricht, le politiche economiche dei singoli paesi e quindi del benessere che i singoli paesi dispensano ai propri cittadini, sia vincolato dai provvedimenti votati nella sede di Strasburgo.
Le province ed ancor più i comuni, sono gli enti locali più prossimi ai cittadini pertanto, enti che più di altri traducono i bisogni dei cittadini in azioni di governo e quindi in atti aministrativi.
Alla luce di queste valutazioni si evidenzia l'importanza del voto odierno, voto che come in altre occasioni è merce di scambio. In realtà lo scambio spesso avviene fra due valori simbolici: Il voto, con tutto ciò che rappresenta e la banconota (ciò che rappresenta lo sappiamo tutti con la differenza che ciascuno attribuisce il valore reale in funzione dei propri bisogni). Questo confronto fra il carico simbolico del voto e la moneta permette l'emersione della valutazione del valore del voto.
Per chi si accontenta delle 50 euro nette, non dichiarate ed al nero la valutazione non permette repliche. Per chi invece, come me, al voto attribuisce un valore diverso, le valutazioni possono essere diverse.
Il voto a mio avviso contiene delle indicazioni su come un territorio, entità materiale a cui la società inesorabilmente ci fa appartenere sin dalla nascita, dovrebbe essere amministrato, sui servizi che questo deve offrire e sulla qualità della vita che deve essere in grado di garantire ai propri cittadini. Tutto questo in senso innovativo. Questa caratteristica di innovazione è frutto delle speranze e dei sogni di ciascun cittadino. In sostanza, al voto si affidano i propri sogni e le proprie speranze di avere città, province e regioni che abbiano una qualità della vita buona, che garantiscano una sanità fruibile da tutti e di alti livelli, una scuola accessibile a tutti con edifici sicuri e funzionali, che offrano servizi e divertimento per il tempo libero a bambini, giovani ed anziani.
Questo succede il molte città, non è utopia. Per questo un voto non può valere 30 o 50 euro.
I vostri sogni, le vostre necessità di benessere reale da percepire ogni giorno hanno un valore più grande, enorme, non misurabile in euro.
venerdì 1 maggio 2009
1° Maggio
Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica Italiana 01/05/2009 14:40
Ritengo che il vero segnale positivo, egregio Presidente, sia che il numero di vittime per lavoro si azzeri.
domenica 19 aprile 2009
Ottopermille. Istruzioni per l'uso.
martedì 14 aprile 2009
Il medico, il clandestino ed il giuramento di Ippocrate
- di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;
- di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'Uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
- di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;
- di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
- di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza e osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
- di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale e alle mie doti morali;
- di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della categoria;
- di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
- di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;
- di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente;
- di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;
- di astenermi dall' "accanimento" diagnostico e terapeutico;
- di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.
giovedì 12 marzo 2009
Tutti dormono, loro picchiano.
Qualche giorno fa, mi è capitato di vedere, in un telegiornale di Stato, una manifestazione di cittadini inglesi fronteggiata da poliziotti per nulla armati, i quali tentavano di contenere la folla con la loro stessa presenza ed assicurando il controllo, più che l'opposizione violenta.
In terra nostrana, da qualche tempo si è perso il concetto della libertà di manifestazione delle opinioni (nonostante chi governa utilizzi il termine libertà tutti i giorni, impropriamente) e si ritiene lecito l'intervento dei celerini alle più innoque manifestazioni. É chiaro che ad essere temuto non è tanto la violazione dell'ordine pubblico, quanto la violazione del comune senso di assoggettamento al potere. Infatti come paradosso di questa devastata nazione, i numerosi delinquenti condannati in via definitiva, che siedono in parlamento, fra qualche mese godranno anche della pensione a vita. Chi liberamente manifesta per la preoccupante situazione sociale italiana, come gli studenti dell'Università di Pisa lo scorso venerdì, è segnato dai manganelli delle forze dell'ordine. Tutto questo nell'assoluto silenzio dei mezzi di informazione.
domenica 22 febbraio 2009
Silenzio, i bimbi dormono.
Abbiamo letto su qualche quotidiano che è stato condannato per corruzione l'avvocato inglese Mills, a 4 anni e sei mesi per aver percepito 600 mila dollari. Chi lo aveva corrotto? A sentire la confessione di Mills è stato Berlusconi, ma del Presidente del Consiglio nessuno ha parlato, e quando la sentenza è stata letta a riprendere non c'era neppure la Rai, il servizio pubblico, se non Telelombardia ed un inviato dell'Italia dei Valori.
Insomma, l'informazione in Italia è sempre più oppressa. Qual'è il dato rilevante? Che se fosse successo in America o in altre parti del mondo non ci sarebbero stati dubbi: a casa il corrotto ed il corruttore, Mills e Berlusconi. Invece cosa è successo? Che il signor Berlusconi, Presidente del consiglio, si è fatto approvare dal Parlamento una legge ad hoc, il lodo Alfano, per non farsi processare, e quindi condannare, dal Tribunale di Milano. Questa non è una democrazia reale, ma un regime che cerca di salvaguardare i potenti, in questo caso Silvio Berlusconi.
......... questa anomalia del sistema Italia, un'anomalia che oggi sta affogando l'informazione. La Rai non c'era. C'era la stampa estera, le televisioni estere, ma non c'era il servizio pubblico radiotelevisivo italiano: i cittadini non devono sapere. I cittadini devono avere le orecchie tappate dal Grande Fratello o da altre trasmissioni di questo livello.
.......... la Rete [rimane] un mezzo potentissimo per far circolare le idee, le proteste e per aggregare tutti gli spiriti liberi che ci sono in Italia.
domenica 15 febbraio 2009
Il tempo per pensare. Il caso Englaro e i media.
giovedì 22 gennaio 2009
Leggi universali 2
Cosa sia l'entropia è materia di dibattito fra menti eccelse, noi comuni mortali ci accontentiamo di definirla come la quantità di disordine necessaria per ristabilire un nuovo equilibrio.
Pertanto, ritornando al nostro scambio termico fra due corpi, la distribuzione del calore nel corpo freddo determina una distribuzione dello stesso calore (disordine) che risulta irreversibile. La dimensione di questo disordine è detta entropia.
Stabilito, non da noi, ma da Rudolf Clausius
nel 1850, il concetto del secondo principio della termodinamica (è impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo più freddo a uno più caldo), facciamo un semplice esercizio: si prendano due popolazioni, ad esempio quella europea e quella africana, sostituendo la grandezza "calore" con la grandezza "ricchezza", le si mettano a contatto. Allo stesso modo del calore, è inesorabile che una quantità di ricchezza (qui parliamo in termini sia economici che umani) debba trasferirsi da una zona a maggiore potenziale verso una zona a potenziale inferiore, fino al raggiungimento della condizione di stabilità.
E questa nuova condizione di equilibrio, è irreversibile.
Ecco perchè, pur non esprimendomi in merito alla politica di chiusura delle frontiere, ritengo che questa vada contro le leggi universali e quindi sia destinata al fallimento. Provate a chiederlo a Barak Obama.
Esercizio N.2 : Provate a prendere due corpi, questa volta non generici, umani. Metteteli in contatto fra di loro. Il disordine governerà le loro menti, i loro cuori, le loro membra per cercare un nuovo equilibrio. Non sarà nulla come prima. Attenzione, questa è l'entropia.
venerdì 16 gennaio 2009
Prima vennero
Nella discussa trasmissione di Michele Santoro, Anno Zero del 15 gennaio 2009, l'ottimo Marco Travaglio ha concluso il suo intervento di apertura della trasmissione recitando una poesia di Bertold Brecht.
I versi della poesia inquadrano l'inattività dei tedeschi in seguito all'ascesa al potere dei nazisti e delle epurazioni sistematiche di gruppi ritenuti volta per volta "oppositori" o "scomodi". La poesia descrive perfettamente i pericoli dell'apatia politica e del disinteresse della popolazione alle vicende sociali e politiche.
In realtà quella, citata è una variante, attribuita a Brecht, della versione originale del pastore luterano tedesco Martin Niemöller che vi lascio per una più intima riflessione e per un eventuale accostamento ai giorni nostri.
Prima vennero
Prima vennero per i comunisti
e io non alzai la voce
perché non ero un comunista.
Poi vennero per i socialdemocratici
e io non alzai la voce
perché non ero un socialdemocratico.
Poi vennero per i sindacalisti
e io non alzai la voce
perché non ero un sindacalista.
Poi vennero per gli ebrei
e io non alzai la voce
perché non ero un ebreo.
Poi vennero per me
e allora non era rimasto nessuno
ad alzare la voce per me.
Per chi voglia approfondire il tema della necessità della partecipazione popolare alla politica, consiglio un'escursione nelle opere di una filosofa tedesca trasferitasi negli Stati Uniti durante l'occupazione tedesca, Hannah Arendt.
" Dal che si potrebbe concludere che più un bugiardo ha successo, più gente riesce a convincere, più è probabile che finirà anche lui per credere alle proprie bugie ." da La menzogna in politica - H.Arendt
venerdì 9 gennaio 2009
Leggi universali
Nel cercare di fissare le diverse leggi, relazioni e sistemi che imperano nel mondo globalizzato ecco che, nell'estate 2003, si staglia davanti a me una spiegazione che chiarisce molti eventi, successi e fallimenti della nostra vita quotidiana.
A chi non è capitato di vedere il piccolo negozio che produceva fior di incassi, fallire non appena ha osato ingrandirsi?
Vediamo di spiegarlo con un semplice esempio.
In realtà questo investimento produce l'effetto sperato con il conseguente maggiore introito di danaro.
Allo stesso modo, decide di acquistare una zappa più grande con lo stesso risultato avuto in precedenza ma con una variante nuova. Con la nuova zappa il peso della terra diventa evidente e dopo diverse zolle è costretto a fermarsi per recuperare le forze. In ogni caso il nostro contadino nota che, pur se in quantità ridotta, l'aumento della dimensione della sua zappa ha prodotto un vantaggio alla sua attività. Ingordo, prova a spingersi oltre. Il risultato che ne ottiene è quello di essere praticamente impossibilitato allo svolgimento della sua attività in quanto la zappa grandissima gli impedisce di lavorare la terra a causa delle notevoli dimensioni e del peso delle zolle di terra. Questo investimento ha prodotto una perdita per il povero contadino che ha affrontato una spesa superflua ed ha perso anche una buona parte della sua produzione.
Questa storiella descrive grosso modo quella che Ricardo agli albori del XIX secolo battezzò come Legge dei rendimenti decrescenti.
E' chiaro che la stessa legge spiega perché i lavoratori olandesi, che lavorano mediamente 6 ore al giorno, rendono più dei lavoratori italiani che ne lavorano 8 ed al contrario subiscono più incidenti sul lavoro.
Alla luce di questa legge risulta evidente che la strada per creare nuovo profitto per le aziende, non è quello di tagliare posti di lavoro, attività che riduce l'azienda ad uno stato di paralisi- come nel contadino con la zappa grandissima - ma si rende necessaria la ricerca di nuove produzioni e di maggiore accesso ai beni prodotti. Il core di questa legge permette di applicarla anche alla fisica, alcuni studiosi infatti ritengono che nello studio dei rendimenti energetici vi è un punto oltre il quale subentrano elementi caotici che non favoriscono il conseguente aumento energetico. La stessa legge potete applicarla all'impianto di riscaldamento o alla vostra macchina (vi dico subito che spingendo oltre un certo livello l'acceleratore otterrete solo un maggiore consumo della vostra auto a fronte di un incremento di velocità modesto o addirittura nullo). Se volete potete sperimentarlo dosando gli affetti con il vostro partner. Non esagerate!
martedì 6 gennaio 2009
Epifania.
Così ho immaginato i bambini rumeni ed ungheresi che bussano alle porte dei loro vicini e raccolgono dolci mentre i russi ricevono i regali da Padre Gelo e da una vecchietta di nome Babuschka.
In Francia la Befana porta un dolce “gâteau des Rois”-”dolce dei Re” - che nasconde una fava, che dona il titolo di Re a chi la trova.
Per i bambini italiani, se non ha già provveduto San Nicola, Babbo Natale o altri per loro conto, la Befana si scatena, nel far incetta di regali con i saldie nel saturare i nostri bambini con ogni tipo di gioco che nella maggior parte dei casi diverrà obsoleto già fra qualche settimana.
Il mio pensiero però, stamane è volato in Palestina. In quei posti la befana israeliana ha “donato” - secondo le fonti del Times e di PeaceReporter - le bombe al fosforo, bandite dal trattato di Ginevra del 1980.
Non è difficile trovare nel web le foto dei bambini palestinesi ed israliani colpiti da questa stupida quanto inutile guerra.
lunedì 5 gennaio 2009
La contemporaneità di Eduardo.
É da tempo che definisco questa poesia nata nel 1937, periodo politicamente paragonabile al nostro da un punto di vista politico, una delle rime più esplicite a riguardo della potenza dell'ignoranza e dell'arroganza di un certo potere.