giovedì 11 giugno 2009

Ricordando Enrico Berlinguer.



La democrazia è una conquista in atto.


Essa va consolidata, va difesa da ogni stravolgimento e amputazione, da ogni tentativo di svuotamento o soppressione, ovunque essi si manifestino.


Enrico Berlinguer











sabato 6 giugno 2009

Il valore del voto.


Oggi 6 e domani 7 giugno gli italiani sono chiamati al voto per l'elezione dei rappresentanti al Parlamento europeo di Strasburgo, per l'elezione dei presidenti e dei consiglieri di 62 province italiane e dei sindaci e consiglieri di 4.281 comuni.

Il voto espresso oggi e domani segna un importante test politico, sia per le forze di governo del paese, sia per i partiti di opposizione. Ma l'importanza del voto non si esaurisce nelle valutazioni politiche nazionali, ma assume importanza notevole per il benessere dei singoli cittadini chiamati a votare, perchè risulta evidente  come, dall'adozione del trattato di Maastricht, le politiche economiche dei singoli paesi e quindi del benessere che i singoli paesi dispensano ai propri cittadini, sia vincolato dai provvedimenti votati  nella sede di Strasburgo.

Le  province ed ancor più i comuni, sono gli enti locali più prossimi ai cittadini pertanto, enti che più di altri traducono i bisogni dei cittadini in azioni di governo e quindi in atti aministrativi.

Alla luce di queste valutazioni si evidenzia l'importanza del voto odierno, voto che come in altre occasioni è merce di scambio. In realtà lo scambio spesso avviene fra due valori simbolici: Il voto, con tutto ciò che rappresenta e la banconota (ciò che rappresenta lo sappiamo tutti con la differenza che ciascuno attribuisce il valore reale in funzione dei propri bisogni). Questo confronto fra il carico simbolico del voto e la moneta permette l'emersione della valutazione del valore del voto.

Per chi si accontenta delle 50 euro nette, non dichiarate ed al nero la valutazione non permette repliche. Per chi invece, come me, al voto attribuisce un valore diverso, le valutazioni possono essere diverse.

Il voto a mio avviso contiene delle indicazioni su come un territorio, entità materiale a cui la società inesorabilmente ci fa appartenere sin dalla nascita, dovrebbe essere amministrato, sui servizi che questo deve offrire e sulla qualità della vita che deve essere in grado di garantire ai propri cittadini. Tutto questo in senso innovativo. Questa caratteristica di innovazione è frutto delle speranze e dei sogni di ciascun cittadino. In sostanza, al voto si affidano i propri sogni e le proprie speranze di avere città, province e regioni che abbiano una qualità della vita buona, che garantiscano una sanità fruibile da tutti e di alti livelli, una scuola accessibile a tutti con edifici sicuri e funzionali, che offrano servizi e divertimento per il tempo libero a bambini, giovani ed anziani.

Questo succede il molte città, non è utopia. Per questo un voto non può valere 30 o 50 euro.

I vostri sogni, le vostre necessità di  benessere reale da percepire ogni giorno hanno un valore più grande, enorme, non misurabile in euro.