giovedì 31 dicembre 2009

La mistificazione dei fatti

Per testimoniare come le notizie siano ormai oggetto di mistificazione della realtà da parte di una certa classe politica, ecco delle immagini che chiariscono cosa è realmente successo, all'Assemblea Regionale del PD-Puglia il 28 dicembre a Bari, accadimento che l'On. Casini si è affrettato a definire "fatti gravissimi che io non esito a definire di squadrismo politico" .

domenica 13 settembre 2009

I residui di Pareto: applicazioni pratiche. Berlusconi, le escort e gli italiani.

Vilfredo Pareto era un ingegnere poliedrico che non si accontentò di creare strade ferrate, ma si occupò anche di economia ( vedi i diagrammi di Pareto) e soprattutto di sociologia.
In quest'ultima disciplina lasciò il suo migliore contributo per la comprensione e lo sviluppo delle società, a tal punto da essere annoverato fra i padri della sociologia. Pur se la tentazione è forte, eviterò di prolungarmi sull'intero pensiero del Nostro, per stralciare alcuni concetti fondamentali utili all'interpretazione delle vicende che negli ultimi mesi interessano gli italiani ed il loro capo del governo, Silvio Berlusconi.
Pur essendo di estrazione neo-liberale, Pareto intrattenne rapporti con politici dello spessore di F. Turati, B. Croce, G. Salvemini, L. Einaudi e dell'economista J. Schumpeter.
Nello studio dell'economia e della statistica ebbe modo di valutare la stabilità umana al variare di alcune condizioni e di rilevare come molti dei comportamenti umani non fossero guidati dalla razionalità. Secondo Pareto la giustificazione delle azioni umane viene spesso razionalizzata dalle formulazioni verbali; le motivazioni dell'agire umano sono sottoposte a due elementi: i residui e le derivazioni. Mentre le derivazioni interessano tutta la sfera delle tecniche verbali di giustificazione dell'agire, i residui rappresentano l'insieme delle azioni (comprese le pulsioni) guidate – per dirla freudianamente – da Es, Io e Super-io.
Lo schema sottostante elenca residui :

1.Istinto delle combinazioni;
2.Persistenza degli aggregati;
3.Bisogno di manifestare sentimenti con atti esterni;
4.Istinto della socialità;
5.Integrità dell'individuo;
6.Residuo sessuale.

Il nostro ingegnere, economista e sociologo sottolinea l'importanza dei primi due, rispettivamente,  per l'attitudine al progresso e per l'istinto di conservazione. I successivi quattro li classifica come specifici dei comportamenti umani nella società. Ma non solo. Pareto, che amava il pensiero machiavellico, sapeva che attraverso il mezzo (le derivazioni) si giustificava il fine (la soddisfazione dei residui).
Berlusconi le escort e gli italiani.
La critica espressa al capo del governo italiano, Silvio Berlusconi , dalla stampa nazionale ed internazionale, per le sue frequentazioni femminili non ha pervaso la mia suscettibilità, in quanto essendomi appassionato alla sociologia di Pareto ho compreso quanto probabilmente le azioni di quest'uomo siano regolate tutte dai suoi residui sessuali. Non vedo altri residui, se non una lieve persistenza degli aggregati a dettare le scelte del nostro capo di governo. Poi come abbiamo visto, attraverso le derivazioni si tende a giustificare tutto. A questo punto il lettore potrebbe accusare lo scrivente di leggerezza, maschilismo oppure di giustificare le trasgressioni del premier. Tutt'altro. Ritengo che l'errore degli italiani sia nel valutare (o meglio nel non valutare) i residui di chi ci governa. Esplicito: se per esempio alle prossime elezioni votassimo per un candidato premier che evidenzia residui quali l'istinto delle combinazioni avremo maggiori possibilità di superare le crisi economiche e di combinare progresso ed economia, se invece ad emergere fosse l'istinto alla socialitàl'integrità dell'individuo, beh avremo votato anche noi per Barak Obama.  
Stringete i pugni.


Ci sarà un buon governo solo quando i filosofi diventeranno re o i re diventeranno filosofi (Platone).

mercoledì 9 settembre 2009

Petizione per non far chiudere la trasmissione Report.






Ho sempre considerato la trasmissione di Milena Gabbanelli e dei suoi collaboratori, una delle poche trasmissioni televisive per cui valesse ancora la pena pagare il canone TV. Il tentativo di togliere ogni strumento utile per proseguire il lavoro di questi validi giornalisti è sicuramente la testimonianza di quanto in questi giorni viene denunciato in merito alla libertà di stampa nel nostro paese. Qualsiasi cittadino voglia ritenersi libero in questo paese, indipendentemente dalla sua opinione politica, ha l'obbligo di sostenere questa petizione e quante altre vorranno difendere la libertà di informazione.
Stringete i pugni.

giovedì 11 giugno 2009

Ricordando Enrico Berlinguer.



La democrazia è una conquista in atto.


Essa va consolidata, va difesa da ogni stravolgimento e amputazione, da ogni tentativo di svuotamento o soppressione, ovunque essi si manifestino.


Enrico Berlinguer











sabato 6 giugno 2009

Il valore del voto.


Oggi 6 e domani 7 giugno gli italiani sono chiamati al voto per l'elezione dei rappresentanti al Parlamento europeo di Strasburgo, per l'elezione dei presidenti e dei consiglieri di 62 province italiane e dei sindaci e consiglieri di 4.281 comuni.

Il voto espresso oggi e domani segna un importante test politico, sia per le forze di governo del paese, sia per i partiti di opposizione. Ma l'importanza del voto non si esaurisce nelle valutazioni politiche nazionali, ma assume importanza notevole per il benessere dei singoli cittadini chiamati a votare, perchè risulta evidente  come, dall'adozione del trattato di Maastricht, le politiche economiche dei singoli paesi e quindi del benessere che i singoli paesi dispensano ai propri cittadini, sia vincolato dai provvedimenti votati  nella sede di Strasburgo.

Le  province ed ancor più i comuni, sono gli enti locali più prossimi ai cittadini pertanto, enti che più di altri traducono i bisogni dei cittadini in azioni di governo e quindi in atti aministrativi.

Alla luce di queste valutazioni si evidenzia l'importanza del voto odierno, voto che come in altre occasioni è merce di scambio. In realtà lo scambio spesso avviene fra due valori simbolici: Il voto, con tutto ciò che rappresenta e la banconota (ciò che rappresenta lo sappiamo tutti con la differenza che ciascuno attribuisce il valore reale in funzione dei propri bisogni). Questo confronto fra il carico simbolico del voto e la moneta permette l'emersione della valutazione del valore del voto.

Per chi si accontenta delle 50 euro nette, non dichiarate ed al nero la valutazione non permette repliche. Per chi invece, come me, al voto attribuisce un valore diverso, le valutazioni possono essere diverse.

Il voto a mio avviso contiene delle indicazioni su come un territorio, entità materiale a cui la società inesorabilmente ci fa appartenere sin dalla nascita, dovrebbe essere amministrato, sui servizi che questo deve offrire e sulla qualità della vita che deve essere in grado di garantire ai propri cittadini. Tutto questo in senso innovativo. Questa caratteristica di innovazione è frutto delle speranze e dei sogni di ciascun cittadino. In sostanza, al voto si affidano i propri sogni e le proprie speranze di avere città, province e regioni che abbiano una qualità della vita buona, che garantiscano una sanità fruibile da tutti e di alti livelli, una scuola accessibile a tutti con edifici sicuri e funzionali, che offrano servizi e divertimento per il tempo libero a bambini, giovani ed anziani.

Questo succede il molte città, non è utopia. Per questo un voto non può valere 30 o 50 euro.

I vostri sogni, le vostre necessità di  benessere reale da percepire ogni giorno hanno un valore più grande, enorme, non misurabile in euro.

venerdì 1 maggio 2009

1° Maggio

Ricordando le vittime della Truck Center di Molfetta





"Serve un'Italia più attenta ai diritti del lavoro ....... E' un segnale positivo che le morti bianche siano sotto il livello di 1.200 casi l'anno, ma il fenomeno rimane dolorosissimo e si rischia di vederlo aggravarsi di fronte alla crisi economica che induce a ricorrere più facilmente al sommerso, in special modo all'impiego illegale di immigrati. Occorre un più forte impegno a non abbassare in alcun modo la guardia".
Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica Italiana 01/05/2009 14:40



Ritengo che il vero segnale positivo, egregio Presidente, sia che il numero di vittime per lavoro si azzeri.

domenica 19 aprile 2009

Ottopermille. Istruzioni per l'uso.

Il terremoto dell'Abruzzo ed il problema della ricostruzione, nelle sue esigenze di rapidità ed efficacia ha scatenato un ventaglio di proposte per offrire soluzioni adeguate nei confronti delle popolazioni colpite. Fra le tante, è stata fatta l'ipotesi di destinare l' 8x1000 della tassazione irpef di ciascun cittadino alla causa dei terremotati dell'Abruzzo.
Questa proposta, se pur ottima, è caduta in un forzato oblio, in quanto si è toccato un canale di finanziamento, tanto certo quanto silente, dello Stato del Vaticano da parte dello Stato Italiano.
Per intenderci questo finanziamento, nel totale del suo gettito, ammonta a 1002 milioni di euro (dato del 2008 - fonte Wikipedia) e viene suddiviso fra le diverse chiese con una modalità poco chiara che finisce per attribuire il 90% dei fondi alla confessione religiosa scelta dal 35% degli italiani. Succede quindi che il 35% degli italiani sceglie di destinare l'8x1000 della propria Irpef alla Chiesa Cattolica e che lo Stato Italiano aggiunga a questi 35% di italiani anche le quote di 8x1000 dei cittadini che non hanno espresso alcuna scelta. Pertanto se non volete destinare il vostro 8x1000 allo Stato del Vaticano dovete necessariamente firmare per lo Stato Italiano e sperare che almeno lo Stato Italiano lo devolvi in opere di carità. Questa non è una certezza in quanto solo le confessioni minori, hanno destinato la totalità dell'importo raccolto in opere caritatevoli mentre la Chiesa Cattolica ha così destinato l'incasso:
42% esigene di culto e pastorali (420milioni di euro);
37% stipendi dei preti (370milioni di euro);
20% interventi caritativi in Italia e nel terzo mondo (200milioni di euro).
Nonostante lo spot, che invita a donare l'8x1000 per il Vaticano, pubblicizzi l'impegno della chiesa cattolica per la battaglia contro la fame nel mondo, a queste iniziative vengono indirizzati solo 8,5% dei fondi raccolti (85 milioni di euro).

martedì 14 aprile 2009

Il medico, il clandestino ed il giuramento di Ippocrate

E' successo. A Conegliano, nella provincia trevigiana, un medico, in servizio al pronto soccorso locale, ha denunciato alla polizia una ragazza nigeriana di soli 20 anni, vittima di un malore, che non sarebbe stata convincente nel fornire le generalità.
Dopo le cure del caso, la donna è stata trasferita al commissariato. La polizia, dopo aver accertato la sua posizione irregolare, scoprendo che era già stata raggiunta da un ordine di allontanamento dal territorio nazionale, ha trasmesso alla magistratura gli atti relativi alla donna, mentre all'immigrata è stato notificato un secondo ordine di espulsione.
Probabilmente non è il primo e credo, purtroppo, non sarà neppure l'ultimo caso del genere.
Spero che i medici che operano una scelta del genere si prendano il tempo per rileggere il giuramento di Ippocrate che sono tenuti a prestare per esercitare la professione medica affinchè continuino ad alleviare e non a provocare le sofferenze del genere umano.
Giuramento di Ippocrate
Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
  • di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;
  • di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'Uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
  • di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;
  • di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
  • di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza e osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
  • di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale e alle mie doti morali;
  • di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della categoria;
  • di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
  • di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;
  • di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente;
  • di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;
  • di astenermi dall' "accanimento" diagnostico e terapeutico;
  • di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.

giovedì 12 marzo 2009

Tutti dormono, loro picchiano.

Qualche giorno fa, mi è capitato di vedere, in un telegiornale di Stato, una manifestazione di cittadini inglesi fronteggiata da poliziotti per nulla armati, i quali tentavano di contenere la folla con la loro stessa presenza ed assicurando il controllo, più che l'opposizione violenta.

In terra nostrana, da qualche tempo si è perso il concetto della libertà di manifestazione delle opinioni (nonostante chi governa utilizzi il termine libertà tutti i giorni, impropriamente) e si ritiene lecito l'intervento dei celerini alle più innoque manifestazioni. É chiaro che ad essere temuto non è tanto la violazione dell'ordine pubblico, quanto la violazione del comune senso di assoggettamento al potere. Infatti come paradosso di questa devastata nazione, i numerosi delinquenti condannati in via definitiva, che siedono in parlamento, fra qualche mese godranno anche della pensione a vita. Chi liberamente manifesta per la preoccupante situazione sociale italiana, come gli studenti dell'Università di Pisa lo scorso venerdì, è segnato dai manganelli delle forze dell'ordine. Tutto questo nell'assoluto silenzio dei mezzi di informazione.


domenica 22 febbraio 2009

Silenzio, i bimbi dormono.

Ad affermare quanto espresso nel precedente post del 15 febbraio, sul bavaglio dell'informazione, pubblico un intervento, del 20 febbraio, dell'on. Felice Belisario dell'Italia dei Valori.

Abbiamo letto su qualche quotidiano che è stato condannato per corruzione l'avvocato inglese Mills, a 4 anni e sei mesi per aver percepito 600 mila dollari. Chi lo aveva corrotto? A sentire la confessione di Mills è stato Berlusconi, ma del Presidente del Consiglio nessuno ha parlato, e quando la sentenza è stata letta a riprendere non c'era neppure la Rai, il servizio pubblico, se non Telelombardia ed un inviato dell'Italia dei Valori.

Insomma, l'informazione in Italia è sempre più oppressa. Qual'è il dato rilevante? Che se fosse successo in America o in altre parti del mondo non ci sarebbero stati dubbi: a casa il corrotto ed il corruttore, Mills e Berlusconi. Invece cosa è successo? Che il signor Berlusconi, Presidente del consiglio, si è fatto approvare dal Parlamento una legge ad hoc, il lodo Alfano, per non farsi processare, e quindi condannare, dal Tribunale di Milano. Questa non è una democrazia reale, ma un regime che cerca di salvaguardare i potenti, in questo caso Silvio Berlusconi.

Il Presidente Di Pietro, i capigruppo di Camera e Senato e il portavoce dell'Italia dei Valori, hanno tenuto una conferenza stampa su quanto è successo ieri: c'è stata una spartizione partitocratica dei posti del Cda Rai. E' importante spartirsi i posti, nominare un direttore di rete e di testata, ma nessuno è stato presente alla lettura della sentenza contro Mills. Anche la Rai fa informazione distorta, vi è un inciucio sotterraneo, una Raiset che corre il rischio di annebbiare i nostri occhi, di chiudere le orecchie, di tappare la bocca. E' su questo che dobbiamo stare attenti. Dobbiamo ribellarci, gli italiani devono ribellarsi perché non meritano questo sistema informativo.
......... questa anomalia del sistema Italia, un'anomalia che oggi sta affogando l'informazione. La Rai non c'era. C'era la stampa estera, le televisioni estere, ma non c'era il servizio pubblico radiotelevisivo italiano: i cittadini non devono sapere. I cittadini devono avere le orecchie tappate dal Grande Fratello o da altre trasmissioni di questo livello.
.......... la Rete [
rimane] un mezzo potentissimo per far circolare le idee, le proteste e per aggregare tutti gli spiriti liberi che ci sono in Italia.

domenica 15 febbraio 2009

Il tempo per pensare. Il caso Englaro e i media.

Ho sempre considerato il tempo come il maggiore alleato del pensiero, non tanto per quanto ha potuto renderci nel corso della storia dell'uomo, quanto, per l'effetto sedativo che ha sull'eccitazione che il pensiero stesso spesso provoca se abbinato ad una certa cultura. Pertanto ho ritenuto tacere su determinate vicende per cercare di non creare ulteriore disordine attorno a questioni sensibili come quello che è stato definito il "caso Englaro".

Numerosi luminari hanno fatto a gara pur di evidenziare le loro posizioni, legate o no ad altrettanti punti di vista scientifici. La competizione mediatica, sul tema di Eluana, ha creato il caso e così sono emerse due nette posizioni contrapposte. Nello specifico, in questa sede, non si vuole esprimere una opinione netta su quella che viene ritenuta la causa più giusta, ma si vuole evidenziare la violenza, o meglio le violenze, manifestate per l'occasione.

Il silenzio, l'occasione ed il caso Mentana.

Nel mese di gennaio, in barba a tutte le pressioni dell'opinione pubblica, il governo Berlusconi ha elargito nuovi contributi agli editori. Si capisce bene come questi ultimi, siano stati tranquillizzati da tale provvedimento e come notizie sconvolgenti, come il rinnovo della forma contrattuale del lavoro dipendente (con minor controllo da parte sindacale e maggior peso sulla busta paga della parte variabile) e la totale assenza di provvedimenti realmente anticrisi, passino in sordina senza commenti o approfondimenti.

I giornalisti di razza però non possono tacere. La notizia c'è l'hanno nel sangue e non esiste bavaglio che tenga, come il grillo parlante di Pinocchio, devono dare la notizia ed esprimere la loro opinione. Ed il caso Eluana Englaro è l'occasione giusta. Tutte le testate si distraggono volutamente dalla crisi economica, dalla crisi democratica, dai problemi delle famiglie e dalle casse integrazioni a livelli record per occuparsi di un caso di disperazione umana. Dopo lunghe maratone monotematiche, il tempo sembra stringere ed i professionisti della notizia sono tutti pronti per l'ultima notizia su Eluana. La più attesa, non da tutti. Il 9 febbraio 2009 alle ore 19:35 circa, la giovane donna in stato vegetativo da 17 anni, dopo l'applicazione di una procedura medica, muore. Le maggiori testate giornalistiche, soprattutto televisive, sono ad Udine.

Tutti i giornalisti di razza escono dalle loro gabbie e fanno a gara per trasmettere la notizia, la stessa. Dopo un periodo di bavaglio, come fare a trattenersi?

E scalpita anche l'outsider di Canale5, Enrico Mentana, che in casa del premier prepara già la sua trasmissione. Non può continuare a tacere. É una questione di razza, di riconoscimento della propria identità. Il management di Mediaset però decide per il Grande Fratello 9. Mentana si dimette.

Il giorno seguente si viene a sapere che Il Grande Fratello 9 è stato seguito da 8 milioni di spettatori, contro i 5,6 ottenuti sommando l'audience di Porta a porta e dello speciale Tg4 su Eluana Englaro. Anche se non sempre, a volte il silenzio val più di mille parole.



giovedì 22 gennaio 2009

Leggi universali 2

Il secondo principio della termodinamica e l'entropia.
Elementi di riflessione per la Lega Nord e la Destra.

Cercando un modo chiaro per esporre il concetto, dal punto di vista scientifico e, nello stesso tempo, evitando di rendere la spiegazione incomprensibile definiamo il secondo principio della termodinamica la legge secondo la quale se tentiamo di trasferire calore, da un corpo caldo ad uno freddo, non otteniamo solo il trasferimento netto del calore o la sua trasformazione in energia, ma otteniamo anche entropia.

Cosa sia l'entropia è materia di dibattito fra menti eccelse, noi comuni mortali ci accontentiamo di definirla come la quantità di disordine necessaria per ristabilire un nuovo equilibrio.
Pertanto, ritornando al nostro scambio termico fra due corpi, la distribuzione del calore nel corpo freddo determina una distribuzione dello stesso calore (disordine) che risulta irreversibile. La dimensione di questo disordine è detta entropia.


Stabilito, non da noi, ma da Rudolf Clausius





nel 1850, il concetto del secondo principio della termodinamica (è impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo più freddo a uno più caldo), facciamo un semplice esercizio: si prendano due popolazioni, ad esempio quella europea e quella africana, sostituendo la grandezza "calore" con la grandezza "ricchezza", le si mettano a contatto. Allo stesso modo del calore, è inesorabile che una quantità di ricchezza (qui parliamo in termini sia economici che umani) debba trasferirsi da una zona a maggiore potenziale verso una zona a potenziale inferiore, fino al raggiungimento della condizione di stabilità.
E questa nuova condizione di equilibrio, è irreversibile.
Ecco perchè, pur non esprimendomi in merito alla politica di chiusura delle frontiere, ritengo che questa vada contro le leggi universali e quindi sia destinata al fallimento.
Provate a chiederlo a Barak Obama.


.


Esercizio N.2 : Provate a prendere due corpi, questa volta non generici, umani. Metteteli in contatto fra di loro. Il disordine governerà le loro menti, i loro cuori, le loro membra per cercare un nuovo equilibrio. Non sarà nulla come prima. Attenzione, questa è l'entropia.

venerdì 16 gennaio 2009

Prima vennero

Nella discussa trasmissione di Michele Santoro, Anno Zero del 15 gennaio 2009, l'ottimo Marco Travaglio ha concluso il suo intervento di apertura della trasmissione recitando una poesia di Bertold Brecht.

I versi della poesia inquadrano l'inattività dei tedeschi in seguito all'ascesa al potere dei nazisti e delle epurazioni sistematiche di gruppi ritenuti volta per volta "oppositori" o "scomodi". La poesia descrive perfettamente i pericoli dell'apatia politica e del disinteresse della popolazione alle vicende sociali e politiche.


In realtà quella, citata è una variante, attribuita a Brecht, della versione originale del pastore luterano tedesco Martin Niemöller che vi lascio per una più intima riflessione e per un eventuale accostamento ai giorni nostri.

Prima vennero

Prima vennero per i comunisti
e io non alzai la voce
perché non ero un comunista.

Poi vennero per i socialdemocratici
e io non alzai la voce
perché non ero un socialdemocratico.

Poi vennero per i sindacalisti
e io non alzai la voce
perché non ero un sindacalista.

Poi vennero per gli ebrei
e io non alzai la voce
perché non ero un ebreo.

Poi vennero per me
e allora non era rimasto nessuno
ad alzare la voce per me.

Per chi voglia approfondire il tema della necessità della partecipazione popolare alla politica, consiglio un'escursione nelle opere di una filosofa tedesca trasferitasi negli Stati Uniti durante l'occupazione tedesca, Hannah Arendt.

" Dal che si potrebbe concludere che più un bugiardo ha successo, più gente riesce a convincere, più è probabile che finirà anche lui per credere alle proprie bugie ." da La menzogna in politica - H.Arendt

venerdì 9 gennaio 2009

Leggi universali

Credetemi, studiare economia politica in piena estate non è un'esperienza piacevole pur se la materia risulta, per quanto disapplicata dalla classe politica dominante, di notevole interesse.
Nel cercare di fissare le diverse leggi, relazioni e sistemi che imperano nel mondo globalizzato ecco che, nell'estate 2003, si staglia davanti a me una spiegazione che chiarisce molti eventi, successi e fallimenti della nostra vita quotidiana.

A chi non è capitato di vedere il piccolo negozio che produceva fior di incassi, fallire non appena ha osato ingrandirsi?

Vediamo di spiegarlo con un semplice esempio.

Un contadino abituato a zappare la sua terra con una piccola zappa, avendo un piccolo gruzzoletto di soldi decide di investire in una zappa di medie dimensioni per far si che il suo lavoro diventi più celere e probabilmente meno faticoso.
In realtà questo investimento produce l'effetto sperato con il conseguente maggiore introito di danaro.
Allo stesso modo, decide di acquistare una zappa più grande con lo stesso risultato avuto in precedenza ma con una variante nuova. Con la nuova zappa il peso della terra diventa evidente e dopo diverse zolle è costretto a fermarsi per recuperare le forze. In ogni caso il nostro contadino nota che, pur se in quantità ridotta, l'aumento della dimensione della sua zappa ha prodotto un vantaggio alla sua attività. Ingordo, prova a spingersi oltre. Il risultato che ne ottiene è quello di essere praticamente impossibilitato allo svolgimento della sua attività in quanto la zappa grandissima gli impedisce di lavorare la terra a causa delle notevoli dimensioni e del peso delle zolle di terra. Questo investimento ha prodotto una perdita per il povero contadino che ha affrontato una spesa superflua ed ha perso anche una buona parte della sua produzione.
Questa storiella descrive grosso modo quella che Ricardo agli albori del XIX secolo battezzò come Legge dei rendimenti decrescenti.

E' chiaro che la stessa legge spiega  perché i lavoratori olandesi, che lavorano mediamente 6 ore al giorno, rendono più dei lavoratori italiani che ne lavorano 8 ed al contrario subiscono più incidenti sul lavoro.
Alla luce di questa legge risulta evidente che la strada per creare nuovo profitto per le aziende, non è quello di tagliare posti di lavoro, attività che riduce l'azienda ad uno stato di paralisi- come nel contadino con la zappa grandissima - ma si rende necessaria la ricerca di nuove produzioni e di maggiore accesso ai beni prodotti. Il core di questa legge permette di applicarla anche alla fisica, alcuni studiosi infatti ritengono che nello studio dei rendimenti energetici vi è un punto oltre il quale subentrano elementi caotici che non favoriscono il conseguente aumento energetico. La stessa legge potete applicarla all'impianto di riscaldamento o alla vostra macchina (vi dico subito che spingendo oltre un certo livello l'acceleratore otterrete solo un maggiore consumo della vostra auto a fronte di un incremento di velocità modesto o addirittura nullo). Se volete potete sperimentarlo dosando gli affetti con il vostro partner. Non esagerate!

martedì 6 gennaio 2009

Epifania.

Stamane, pur se nella mia città non si festeggia la Befana, ho immaginato la felicità dei bambini di molti luoghi del mondo e della diversa modalità di festeggiare l'epifania.
Così ho immaginato i bambini rumeni ed ungheresi che bussano alle porte dei loro vicini e raccolgono dolci mentre i russi ricevono i regali da Padre Gelo e da una vecchietta di nome Babuschka.
In Francia la Befana porta un dolce “gâteau des Rois”-”dolce dei Re” - che nasconde una fava, che dona il titolo di Re a chi la trova.
Per i bambini italiani, se non ha già provveduto San Nicola, Babbo Natale o altri per loro conto, la Befana si scatena, nel far incetta di regali con i saldie nel saturare i nostri bambini con ogni tipo di gioco che nella maggior parte dei casi diverrà obsoleto già fra qualche settimana.
Il mio pensiero però, stamane è volato in Palestina. In quei posti la befana israeliana ha “donato” - secondo le fonti del Times e di PeaceReporter - le bombe al fosforo, bandite dal trattato di Ginevra del 1980.

Non è difficile trovare nel web le foto dei bambini palestinesi ed israliani colpiti da questa stupida quanto inutile guerra.


Provate ad augurare loro Buona Epifania.

lunedì 5 gennaio 2009

La contemporaneità di Eduardo.


É da tempo che definisco questa poesia nata nel 1937, periodo politicamente paragonabile al nostro da un punto di vista politico, una delle rime più esplicite a riguardo della potenza dell'ignoranza e dell'arroganza di un certo potere.
Sotto alcuni aspetti precede anzi va a braccetto con "Povera patria " di Battiato ma scivola sarcastica e puntuale nei nostri giorni. Nel nostro quotidiano.
La mia preghiera
di Eduardo De Filippo
Volgo questa preghiera al nostro Dio,
se veramente esiste:
Sul mondo pensa che ci sono anch'io,
su questo mondo triste...
Tu, "generoso", quando mi creasti,
per tuo volere augusto,
un destino crudele mi donasti:
quel di vedere giusto.
Vedo l'analfabeta, il buonaniente
stimato e rispettato;
l'idiota fa carriera più repente:
diventa letterato!
Quanti t'hanno pregato con fervore:
"Dio mio, fammi morire!"
Io non ti chiedo questo grande onore,
ma...fammi incretinire.

sabato 3 gennaio 2009

3 Gennaio 2009 : Nascita

Tutte le creature originate dall'uomo, prima della nascita, sono precedute da un lungo periodo di gestazione ed ancor prima dal pensiero ricorrente di realizzare il desiderio. Anche questo Blog segue tutte le fasi antropologiche della genesi e dopo un periodo di riflessione, tentativi e prove eccolo qui: Il pugno.


Perchè il pugno?
Perchè è un simbolo. Di lotta, di solidarietà ed unità fra individui. Ma anche di dolore. Spesso chi soffre stringe i pugni. Ed i pugni sono quelli che presi nello stomaco ti lasciano senza fiato, come alcuni degli argomenti che intendo trattare in questo blog e che quotidianamente mi lasciano senza fiato.