giovedì 22 gennaio 2009

Leggi universali 2

Il secondo principio della termodinamica e l'entropia.
Elementi di riflessione per la Lega Nord e la Destra.

Cercando un modo chiaro per esporre il concetto, dal punto di vista scientifico e, nello stesso tempo, evitando di rendere la spiegazione incomprensibile definiamo il secondo principio della termodinamica la legge secondo la quale se tentiamo di trasferire calore, da un corpo caldo ad uno freddo, non otteniamo solo il trasferimento netto del calore o la sua trasformazione in energia, ma otteniamo anche entropia.

Cosa sia l'entropia è materia di dibattito fra menti eccelse, noi comuni mortali ci accontentiamo di definirla come la quantità di disordine necessaria per ristabilire un nuovo equilibrio.
Pertanto, ritornando al nostro scambio termico fra due corpi, la distribuzione del calore nel corpo freddo determina una distribuzione dello stesso calore (disordine) che risulta irreversibile. La dimensione di questo disordine è detta entropia.


Stabilito, non da noi, ma da Rudolf Clausius





nel 1850, il concetto del secondo principio della termodinamica (è impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo più freddo a uno più caldo), facciamo un semplice esercizio: si prendano due popolazioni, ad esempio quella europea e quella africana, sostituendo la grandezza "calore" con la grandezza "ricchezza", le si mettano a contatto. Allo stesso modo del calore, è inesorabile che una quantità di ricchezza (qui parliamo in termini sia economici che umani) debba trasferirsi da una zona a maggiore potenziale verso una zona a potenziale inferiore, fino al raggiungimento della condizione di stabilità.
E questa nuova condizione di equilibrio, è irreversibile.
Ecco perchè, pur non esprimendomi in merito alla politica di chiusura delle frontiere, ritengo che questa vada contro le leggi universali e quindi sia destinata al fallimento.
Provate a chiederlo a Barak Obama.


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Esercizio N.2 : Provate a prendere due corpi, questa volta non generici, umani. Metteteli in contatto fra di loro. Il disordine governerà le loro menti, i loro cuori, le loro membra per cercare un nuovo equilibrio. Non sarà nulla come prima. Attenzione, questa è l'entropia.

venerdì 16 gennaio 2009

Prima vennero

Nella discussa trasmissione di Michele Santoro, Anno Zero del 15 gennaio 2009, l'ottimo Marco Travaglio ha concluso il suo intervento di apertura della trasmissione recitando una poesia di Bertold Brecht.

I versi della poesia inquadrano l'inattività dei tedeschi in seguito all'ascesa al potere dei nazisti e delle epurazioni sistematiche di gruppi ritenuti volta per volta "oppositori" o "scomodi". La poesia descrive perfettamente i pericoli dell'apatia politica e del disinteresse della popolazione alle vicende sociali e politiche.


In realtà quella, citata è una variante, attribuita a Brecht, della versione originale del pastore luterano tedesco Martin Niemöller che vi lascio per una più intima riflessione e per un eventuale accostamento ai giorni nostri.

Prima vennero

Prima vennero per i comunisti
e io non alzai la voce
perché non ero un comunista.

Poi vennero per i socialdemocratici
e io non alzai la voce
perché non ero un socialdemocratico.

Poi vennero per i sindacalisti
e io non alzai la voce
perché non ero un sindacalista.

Poi vennero per gli ebrei
e io non alzai la voce
perché non ero un ebreo.

Poi vennero per me
e allora non era rimasto nessuno
ad alzare la voce per me.

Per chi voglia approfondire il tema della necessità della partecipazione popolare alla politica, consiglio un'escursione nelle opere di una filosofa tedesca trasferitasi negli Stati Uniti durante l'occupazione tedesca, Hannah Arendt.

" Dal che si potrebbe concludere che più un bugiardo ha successo, più gente riesce a convincere, più è probabile che finirà anche lui per credere alle proprie bugie ." da La menzogna in politica - H.Arendt

venerdì 9 gennaio 2009

Leggi universali

Credetemi, studiare economia politica in piena estate non è un'esperienza piacevole pur se la materia risulta, per quanto disapplicata dalla classe politica dominante, di notevole interesse.
Nel cercare di fissare le diverse leggi, relazioni e sistemi che imperano nel mondo globalizzato ecco che, nell'estate 2003, si staglia davanti a me una spiegazione che chiarisce molti eventi, successi e fallimenti della nostra vita quotidiana.

A chi non è capitato di vedere il piccolo negozio che produceva fior di incassi, fallire non appena ha osato ingrandirsi?

Vediamo di spiegarlo con un semplice esempio.

Un contadino abituato a zappare la sua terra con una piccola zappa, avendo un piccolo gruzzoletto di soldi decide di investire in una zappa di medie dimensioni per far si che il suo lavoro diventi più celere e probabilmente meno faticoso.
In realtà questo investimento produce l'effetto sperato con il conseguente maggiore introito di danaro.
Allo stesso modo, decide di acquistare una zappa più grande con lo stesso risultato avuto in precedenza ma con una variante nuova. Con la nuova zappa il peso della terra diventa evidente e dopo diverse zolle è costretto a fermarsi per recuperare le forze. In ogni caso il nostro contadino nota che, pur se in quantità ridotta, l'aumento della dimensione della sua zappa ha prodotto un vantaggio alla sua attività. Ingordo, prova a spingersi oltre. Il risultato che ne ottiene è quello di essere praticamente impossibilitato allo svolgimento della sua attività in quanto la zappa grandissima gli impedisce di lavorare la terra a causa delle notevoli dimensioni e del peso delle zolle di terra. Questo investimento ha prodotto una perdita per il povero contadino che ha affrontato una spesa superflua ed ha perso anche una buona parte della sua produzione.
Questa storiella descrive grosso modo quella che Ricardo agli albori del XIX secolo battezzò come Legge dei rendimenti decrescenti.

E' chiaro che la stessa legge spiega  perché i lavoratori olandesi, che lavorano mediamente 6 ore al giorno, rendono più dei lavoratori italiani che ne lavorano 8 ed al contrario subiscono più incidenti sul lavoro.
Alla luce di questa legge risulta evidente che la strada per creare nuovo profitto per le aziende, non è quello di tagliare posti di lavoro, attività che riduce l'azienda ad uno stato di paralisi- come nel contadino con la zappa grandissima - ma si rende necessaria la ricerca di nuove produzioni e di maggiore accesso ai beni prodotti. Il core di questa legge permette di applicarla anche alla fisica, alcuni studiosi infatti ritengono che nello studio dei rendimenti energetici vi è un punto oltre il quale subentrano elementi caotici che non favoriscono il conseguente aumento energetico. La stessa legge potete applicarla all'impianto di riscaldamento o alla vostra macchina (vi dico subito che spingendo oltre un certo livello l'acceleratore otterrete solo un maggiore consumo della vostra auto a fronte di un incremento di velocità modesto o addirittura nullo). Se volete potete sperimentarlo dosando gli affetti con il vostro partner. Non esagerate!

martedì 6 gennaio 2009

Epifania.

Stamane, pur se nella mia città non si festeggia la Befana, ho immaginato la felicità dei bambini di molti luoghi del mondo e della diversa modalità di festeggiare l'epifania.
Così ho immaginato i bambini rumeni ed ungheresi che bussano alle porte dei loro vicini e raccolgono dolci mentre i russi ricevono i regali da Padre Gelo e da una vecchietta di nome Babuschka.
In Francia la Befana porta un dolce “gâteau des Rois”-”dolce dei Re” - che nasconde una fava, che dona il titolo di Re a chi la trova.
Per i bambini italiani, se non ha già provveduto San Nicola, Babbo Natale o altri per loro conto, la Befana si scatena, nel far incetta di regali con i saldie nel saturare i nostri bambini con ogni tipo di gioco che nella maggior parte dei casi diverrà obsoleto già fra qualche settimana.
Il mio pensiero però, stamane è volato in Palestina. In quei posti la befana israeliana ha “donato” - secondo le fonti del Times e di PeaceReporter - le bombe al fosforo, bandite dal trattato di Ginevra del 1980.

Non è difficile trovare nel web le foto dei bambini palestinesi ed israliani colpiti da questa stupida quanto inutile guerra.


Provate ad augurare loro Buona Epifania.

lunedì 5 gennaio 2009

La contemporaneità di Eduardo.


É da tempo che definisco questa poesia nata nel 1937, periodo politicamente paragonabile al nostro da un punto di vista politico, una delle rime più esplicite a riguardo della potenza dell'ignoranza e dell'arroganza di un certo potere.
Sotto alcuni aspetti precede anzi va a braccetto con "Povera patria " di Battiato ma scivola sarcastica e puntuale nei nostri giorni. Nel nostro quotidiano.
La mia preghiera
di Eduardo De Filippo
Volgo questa preghiera al nostro Dio,
se veramente esiste:
Sul mondo pensa che ci sono anch'io,
su questo mondo triste...
Tu, "generoso", quando mi creasti,
per tuo volere augusto,
un destino crudele mi donasti:
quel di vedere giusto.
Vedo l'analfabeta, il buonaniente
stimato e rispettato;
l'idiota fa carriera più repente:
diventa letterato!
Quanti t'hanno pregato con fervore:
"Dio mio, fammi morire!"
Io non ti chiedo questo grande onore,
ma...fammi incretinire.

sabato 3 gennaio 2009

3 Gennaio 2009 : Nascita

Tutte le creature originate dall'uomo, prima della nascita, sono precedute da un lungo periodo di gestazione ed ancor prima dal pensiero ricorrente di realizzare il desiderio. Anche questo Blog segue tutte le fasi antropologiche della genesi e dopo un periodo di riflessione, tentativi e prove eccolo qui: Il pugno.


Perchè il pugno?
Perchè è un simbolo. Di lotta, di solidarietà ed unità fra individui. Ma anche di dolore. Spesso chi soffre stringe i pugni. Ed i pugni sono quelli che presi nello stomaco ti lasciano senza fiato, come alcuni degli argomenti che intendo trattare in questo blog e che quotidianamente mi lasciano senza fiato.