martedì 27 settembre 2011

Storiella edificante italiana.

Una società italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di
canoa, con equipaggio di otto uomini.  Entrambe le squadre si allenarono e quando
arrivò il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi
vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro.

Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il top management decise
che si sarebbe dovuto vincere l'anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per
investigare il problema. Il gruppo di progetto scoprì dopo molte analisi che i giapponesi
avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva

un uomo che remava e sette che comandavano.

In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacità
gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la
struttura della squadra italiana.

Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra
c'erano troppe persone a comandare e troppe poche a remare.

Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la
struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei
comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi.

Inoltre si introdusse una serie di punti per motivare il rematore:

"Dobbiamo ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità".

L'anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri.

La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati
ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come
ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato.

La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove si dimostrò che era stata
scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato
doveva essere migliorato.

Al momento la società italiana e' impegnata a progettare una nuova canoa.
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mercoledì 31 agosto 2011

Il liberismo dei libri senza sconti.

Da domani non sarà più possibile applicare sconti oltre il 15% sui libri venduti on line.
In tutti i Paesi avanzati si promuove la lettura, in Italia si scoraggia sia l'acquisto che la lettura. Dalla mezzanotte di oggi entrerà in vigore la legge Levi (dal nome del deputato che l’ha presentata in Parlamento) la quale fissa al 15% il tetto massimo degli sconti applicabili sul commercio online di libri. Per questo la norma è stata ribattezzata anti Amazon, colosso mondiale che ha creato scompiglio nel mercato editoriale.
Il provvedimento è palesemente in contraddizione con i principi del libero mercato condivisi in sede Europea dal nostro Paese e tanto cari, almeno a parole, al nostro governo.
I benefici di questo provvedimento non andranno certo nella direzione dei cittadini che si vedono scippare ancora una volta la libertà di scelta negli acquisti, mentre chi realmente terrà nelle mani la decisioni dei prezzi dei prodotti editoriali saranno sicuramente gli editori (Mondadori vi ricorda niente?). 
Nei paesi dove la percentuale di lettori è molto più alta i cittadini scelgono le classi politiche e dirigenti con maggiore consapevolezza, senso critico e liberi da condizionamenti mediati degni del Fahrenheit 451 che viviamo in Italia da fin troppo tempo.
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mercoledì 30 marzo 2011

Menzogne


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Dite la verità, viene anche a voi la voglia di gridare " a cazzaro! "