lunedì 21 marzo 2016

Cosmopolitica - Puglia

Serve un partito di sinistra

Serve un partito di sinistra forte, che ambisca al governo del paese.
Se siamo qui, dopo la straordinaria esperienza della 3 giorni romana è perché deve avviarsi dai territori, dal basso, dalla base, il processo che è già in essere, che ha già prodotto cambiamenti nella geografia politica nazionale e che l'intero paese sta chiedendo.
Di queste forze politiche e di questi governi antidemocratici, elitisti, che favoriscono i pochi, a danno dei molti, non se ne può più.
La polarizzazione delle risorse ha impoverito non solo le fasce più deboli della popolazione, ma tutto il paese.
Ci troviamo di fronte ad un paese devastato da oltre 20 anni di assenza di politiche industriali, dall'appiattimento su programmi liberisti, delle politiche economiche e monetarie, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Dobbiamo avere coraggio.
Dobbiamo avere il coraggio di sognare e di riappropriarci della programmazione del nostro futuro, secondo le direttrici di una maggiore equità e giustizia sociale.
La teoria del TRICKLE-Down, secondo cui, se pur in presenza di iniquità economica e sociale, le briciole possono bastare a soddisfare le esigenze della popolazione, ha fallito ed i danni li stiamo vivendo in milioni di italiani ed europei sulla nostra pelle.
Ci vuole quindi una nuova visione di società, un nuovo paradigma ed in termini di modelli di governo qui in Puglia non possiamo ritenerci secondi a nessuno. Possiamo vantarci Italia di aver fronteggiato la crisi con l'avvio di tante nuove iniziative economiche, nate dal basso con le politiche del precedente governo regionale.
Di questo oggi, ne danno testimonianza anche quei comunisti del Sole 24 Ore.
Bisogna dirglielo ad Emiliano che l'ultimo rapporto sulla Puglia, dell'Istat, mette in risalto e premia le scelte del governo che l'ha preceduto in quanto individua, nello  sviluppo orientato all’innovazione, alla sostenibilità e alla maggiore valorizzazione dei settori come i beni culturali, il turismo, l’agroalimentare e la green economy, il motore di crescita di questa nostra regione, secondo direttive già tracciate. 
Non creda Emiliano che sia suo merito, quello del 20% in più di nuove entrate nel mondo del lavoro, nel primo trimestre del 2016 (previsione Unioncamere), prima regione in Italia, e che non sia invece il frutto di anni di lavoro della giunta Vendola che ha ispirato la costituzione di reti di imprese che nei nostri territori (e qui non posso non pensare alla rete di piccole e medie imprese che a Molfetta hanno costituito un tessuto moderno ed efficiente) tengono l'occupazione a livelli ancora sopportabili in un meridione che produce dati sulla povertà spaventosi. 
Oltre 1.800.000 persone del mezzogiorno d'Italia versano in condizioni di povertà assoluta.
Solo questo basta per dire che dobbiamo fare in fretta!
Ci vogliono quindi idee di rilancio del paese diverse da quelle malsane del governo Renzi o dei governi pseudo-democratici che lo hanno preceduto, idee di rilancio economico del paese e di redistribuzione non solo del reddito ma anche del lavoro.
Io auspico che la Sinistra Italiana rimuova il tabù sul conflitto, che sembra scomparso dal linguaggio della politica e che, come giustamente sostiene Marco Revelli c'è e, purtroppo vede soccombere l'intero paese e dalla stessa parte operai, artigiani e piccoli imprenditori,  che torni a parlare, quindi, al mondo del lavoro con coerenza e senza timore.
Per un partito di sinistra che ambisce a governare ed a risolvere il problema di milioni di giovani disoccupati, l'età pensionabile e la riduzione dell'orario di lavoro deve essere un tema centrale.
Le 40 ore settimanali risalgono al 1969, le 8 ore giornaliere al 1905. 
Pensate che solo con la riduzione dell'orario di lavoro giornaliero da 8 a 6 ore, iniziando magari dai lavoratori turnisti e dai lavori usuranti, si incrementerebbero i posti di lavoro del 25% e ne gioverebbe anche la produttività (questi sono modelli che esistono già, in Svezia come a Bari e come dicevo prima, ci vuole coraggio ed il coraggio in un partito te lo fornisce una base democratica).
Se vogliamo intercettare quel bacino di elettori, di persone sfiduciate che non vanno più a votare, dobbiamo far si che si identifichino nella nostra forza , che si riconoscano nelle nostre facce, dobbiamo parlare dei loro problemi, dei loro temi, che sono quelli che fanno parte della struttura cellulare di ciascuno di noi presenti qui. 
I temi del lavoro, la scuola pubblica, la preoccupazione dell'ambiente, la necessità di programmare lo sviluppo urbano, rappresentano il terreno di ragionamento della sinistra italiana, che è stato smobilitato dal PD ed occupato abusivamente e senza risultati concreti, dal Movimento di Beppe Grillo.
Vivo con piacere la nascita di questo nostro nuovo e bel partito ( per piacere smettiamola di chiamarlo “soggetto” politico), con minor piacere alle difficoltà che talvolta si manifestano fra singoli, provocate forse dalla prassi politica di cui siamo stati permeati in questi anni, di partiti al servizio dei leader.
Rigettiamo la prassi dei capibastone e facciamoci invece promotori e presidio dei processi democratici veri, questo ci chiedono le persone, soprattutto quelle che non sono ancora qui. 
La necessità e l'incoraggiamento che ci viene dalle persone, che ripongono le loro speranze in questo nuovo partito, deve essere superiore a qualsiasi interesse dei singoli. Per il bene delle giovani generazioni che in maniera forte si sono fatte sentire a Roma e che stanno diventando una vera emergenza per il paese, nell'interesse di tutti noi voglio chiudere con due belle parole che sono state dette a Cosmopolitica e che, dopo Berlusconi e Renzi sono diventate fantapolitica:
quelle di Sergio Cofferati: non barattate la nostra identità per per una poltrona o per un assessorato. E se siamo qui è perché crediamo fortemente che la nostra identità possa migliorare il paese;
l'invito di Luciana Castellina a creare un partito dove la gente si voglia bene. 
In queste condizioni faremo un partito che va lontano, io ne sono sicuro.        

domenica 6 marzo 2016

Sinistra Italiana. L'appello ai molfettesi dopo Cosmopolitica

PER LA SINISTRA DI TUTTE E DI TUTTI: 

a Molfetta c'è chi dice SI.

Lo diciamo subito.

C'è una domanda di cambiamento che attraversa il paese ma non incrocia la politica.
Noi l'abbiamo avvertita a Cosmopolitica, dove una vasta comunità politica di persone, con provenienza diversa, ha deciso di avviare un processo appassionante, partecipato, aperto, concreto per costruire un soggetto politico nuovo votato al cambiamento.
Non solo una casa comune della sinistra italiana, ma un soggetto che sappia recuperare la capacità di immaginare un futuro diverso, con addosso l’urgenza di una politica in carne e ossa contro quella di plastica di questi ultimi anni.
Una forza politica che sappia condurre il suo sguardo radicale su questo mondo e che sappia entrare anche nello spazio della decisione e del governo.
Una forza politica che non si limiti a sognare il nuovo mondo che può nascere ma che si sporchi anche le mani nel costruirlo.
Con audacia e coraggio, attraverso un confronto se necessario accanito, franco ed appassionato sulle idee e non più sulle persone, vogliamo costruire un’alternativa di sviluppo e di società, di pace e giustizia sociale e ambientale, in cui le persone valgano più delle merci e del profitto.
Siamo conviti che il meglio della nostra storia la dobbiamo ancora raccontare insieme, e che possiamo dare un senso al futuro solo restituendo più potere alla società e alle persone, solo se non si rimanda una partenza che possa trasformare la rabbia, l’indignazione e l’insofferenza in azione.
Se con Cosmopolitica si è tracciato l’orizzonte comune, adesso il processo proseguirà nei territori fino all’appuntamento costituente del partito fissata il 2, 3 e 4 dicembre.
Mettiamoci in cammino, allora, per condividere questa sfida creativa: è per questo che invitiamo la comunità molfettese, già impegnata nel governo del cambiamento, ad incontrarsi sabato 12 marzo, ore 16, presso Spazio Le Arti, in via Pia 57, per partecipare alla costruzione di uno spazio politico collettivo inedito e autentico.
Con la nostra passione e il nostro entusiasmo, il 12 marzo scriveremo insieme una nuova pagina nella storia della nostra comunità.

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