domenica 15 febbraio 2009

Il tempo per pensare. Il caso Englaro e i media.

Ho sempre considerato il tempo come il maggiore alleato del pensiero, non tanto per quanto ha potuto renderci nel corso della storia dell'uomo, quanto, per l'effetto sedativo che ha sull'eccitazione che il pensiero stesso spesso provoca se abbinato ad una certa cultura. Pertanto ho ritenuto tacere su determinate vicende per cercare di non creare ulteriore disordine attorno a questioni sensibili come quello che è stato definito il "caso Englaro".

Numerosi luminari hanno fatto a gara pur di evidenziare le loro posizioni, legate o no ad altrettanti punti di vista scientifici. La competizione mediatica, sul tema di Eluana, ha creato il caso e così sono emerse due nette posizioni contrapposte. Nello specifico, in questa sede, non si vuole esprimere una opinione netta su quella che viene ritenuta la causa più giusta, ma si vuole evidenziare la violenza, o meglio le violenze, manifestate per l'occasione.

Il silenzio, l'occasione ed il caso Mentana.

Nel mese di gennaio, in barba a tutte le pressioni dell'opinione pubblica, il governo Berlusconi ha elargito nuovi contributi agli editori. Si capisce bene come questi ultimi, siano stati tranquillizzati da tale provvedimento e come notizie sconvolgenti, come il rinnovo della forma contrattuale del lavoro dipendente (con minor controllo da parte sindacale e maggior peso sulla busta paga della parte variabile) e la totale assenza di provvedimenti realmente anticrisi, passino in sordina senza commenti o approfondimenti.

I giornalisti di razza però non possono tacere. La notizia c'è l'hanno nel sangue e non esiste bavaglio che tenga, come il grillo parlante di Pinocchio, devono dare la notizia ed esprimere la loro opinione. Ed il caso Eluana Englaro è l'occasione giusta. Tutte le testate si distraggono volutamente dalla crisi economica, dalla crisi democratica, dai problemi delle famiglie e dalle casse integrazioni a livelli record per occuparsi di un caso di disperazione umana. Dopo lunghe maratone monotematiche, il tempo sembra stringere ed i professionisti della notizia sono tutti pronti per l'ultima notizia su Eluana. La più attesa, non da tutti. Il 9 febbraio 2009 alle ore 19:35 circa, la giovane donna in stato vegetativo da 17 anni, dopo l'applicazione di una procedura medica, muore. Le maggiori testate giornalistiche, soprattutto televisive, sono ad Udine.

Tutti i giornalisti di razza escono dalle loro gabbie e fanno a gara per trasmettere la notizia, la stessa. Dopo un periodo di bavaglio, come fare a trattenersi?

E scalpita anche l'outsider di Canale5, Enrico Mentana, che in casa del premier prepara già la sua trasmissione. Non può continuare a tacere. É una questione di razza, di riconoscimento della propria identità. Il management di Mediaset però decide per il Grande Fratello 9. Mentana si dimette.

Il giorno seguente si viene a sapere che Il Grande Fratello 9 è stato seguito da 8 milioni di spettatori, contro i 5,6 ottenuti sommando l'audience di Porta a porta e dello speciale Tg4 su Eluana Englaro. Anche se non sempre, a volte il silenzio val più di mille parole.



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